Dialetti della Puglia centrale

Voce principale: Dialetti della Puglia.
Dialetti appulo-baresi
Parlato inBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Puglia
  Basilicata
Locutori
Totalecirca 2 400 000
Classificanon tra le prime 100
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Lingue romanze
  Dialetti meridionali intermedi
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
Declaraziòne universàle d’u iùsse d’u omme - Art.1 Tutte le crestiàne nascene libbere e pare pe dignità e iùsse. Tènene cervidde e chescènze e s’onne à fatecà iùne c’u u-alde che nu spìrite de fraternetà
Distribuzione geografica dei dialetti della Puglia centrale
Il dialetto apulo-barese (IIIc) nel sistema dei meridionali intermedi

I dialetti appulo-baresi sono un insieme di dialetti[1] italoromanzi appartenenti al gruppo meridionale intermedio, parlati nella fascia centrale della Puglia.

Le aree interessate sono la città metropolitana di Bari, la provincia di Barletta-Andria-Trani a est del fiume Ofanto, la parte occidentale della provincia di Taranto e alcuni comuni della provincia di Brindisi, originariamente afferenti alla Terra di Bari.

Tali dialetti hanno come origine comune il latino, spesso nella sua forma volgarizzata parlata durante il Medioevo, con un precedente sostrato peuceta (di probabile origine illirica, ma profondamente influenzato dall'osco e dal greco) e, come qualsiasi altra varietà linguistica, presentando influenze di adstrato derivanti, oltre che dal resto della continuità italo-romanza, anche da altre continuità linguistiche neolatine più distanti (come quelle gallo-romanze ed ibero-romanze) e da continuità non romanze (principalmente greco-bizantine); le quali, in alcuni casi, hanno contribuito a caratterizzarne l'inflessione per molti incomprensibile, soprattutto in relazione al livello fonetico dell'analisi linguistica.[2] È caratterizzato da variazioni percettibili per ogni comune, alle volte anche singolari e con tratti non comuni, come nel caso del ruvestino o del nojano, soprattutto per quanto concerne le vocali accentate e i dittonghi, essendo una varietà linguistica non standardizzata.

  1. ^ Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".
  2. ^ Università di Verona: I verbi modali nei dialetti pugliesi, su researchgate.net.

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